Intro
Innanzitutto ringrazio Marco De Finis e la sua famiglia per l’opportunità che mi sta dando nella condivisione di questa preparazione alla Spartan Race che mi hanno visto: da lettore del Web, alla Finish Line della Spartan Beast di Orte (VT).
Mi presento
Davide Quintiliani, abruzzese (area metropolitana CH-PE), categoria Open, 46 anni.
Non mi sono mai iscritto a palestre in quanto non mi sono mai piaciuti sport al chiuso (piscina/nuoto escluso).
Dopo…. 25 anni di letargo, fino a giugno 2016, mi metto in mente di fare l’IronMan (Triathlon)
https://dad2tri.massimobottelli.it/articoli/storie/davide-quintiliani-ironman/
Per le mie caratteristiche (ed anche l’età) la velocità non è mai stata una delle mie prerogative migliori, ma l’endurance mi è sempre piaciuta.
Si parte
Post IronMan (29/07/2018) decido di stare 2 mesi fermo. Ad ottobre decido di partecipare ad una gara ad ostacoli (OCR=Obstacle Course Race.) del tipo MudRace.
Cosi inizio dal “Web”.
Navigando su Internet vedo numerosi siti internet e mi danno una bella carica.
Ok, deciso!
Si inizia sul serio
Parlo con mia moglie per sapere se concorda con la strada che voglio intraprendere (Spartan Race).
Moglie da OK. Questo è il vero segreto di tutto.
Mia moglie ha sempre appoggiato tutte le mie scelte e badato alle nostre 3 bimbe piccole (quasi). Tutto merito suo.
Seguo i consigli di dad2tri.massimobottelli.it = “iscriversi ad una squadra locale”. Anche se per la preparazione Spartan più che una squadra (anche se fa sempre comodo) occorre una palestra.
Seguo il consiglio del Coach di mia moglie: Natascha Nardinocchi = coach specializzata in total body, walking, GAG, interval training ed altre specialità fatte tutte con cuore, sudore e passione.
Natascia mi da il nome di 2 palestre, entrambe toste per la preparazione Spartan, una di Chieti ed una di Pescara.
Le visito entrambe.
La palestra di Chieti: fa 3 sessioni a settimana di cui una il sabato mattina (per me scomodo) e quella di Pescara 4 sedute a settimana tutte la sera (ottimo per i miei altri impegni).
Faccio una prova (bel gruppo) e la scelta è fatta!
A 45 anni mi iscrivo per mia prima volta in una palestra: Palestra Fusion Pescara, della famiglia De Finis, seguo le lezioni “CrossTrainig” del mio Capo Coach Dott. Marco De Finis.
Marco mi segue per tutto il periodo della preparazione dandomi consigli e come e quando aumentare i carichi e volumi di lavoro alternendo palestra e corsa.
Inoltre, preso dall’entusiasmo, mi iscrivo subito alla Spartan “Beast” di Orte (VT).
Ricomincio; ricomincio piano.
Faccio 2 settimane in cui corro a piedi, 3 volte alla settimana, 1h per volta, come suggerisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Poi faccio 2 settimane solo di palestra (4 volte), e poi inizio la mia piccola, ma continua progressione, aggiungendo nel programma settimanale una seduta di corsa.
Nella sessione corsa parto da 1h, ed ogni volta aumento 5′. Inoltre per adattarmi ai cambi “conditioning” ogni 15′ mi fermo e faccio 20 affondi “lounge” e 15 burpees e riparto con la corsa.
Nelle varie letture ho intuito che la preparazione Spartan prevede 2 grandi blocchi:
-la corsa (avevo appena fatto una maratona durante l’IronMan = quindi non mi preoccupava)
-la forza = mia grande preoccupazione, in quanto non avevo mai sviluppato i muscoli superiori/del tronco.
Oltre questi 2 grandi blocchi di preparazione (corsa+forza), ne aggiungerei un altro ovvero quello della tecnica di superamento ostacoli, ma c’è una filosofia/approccio, che afferma: “se sei forte/grosso si superano tutti gli ostacoli”.
La preparazione suggerita da Marco De Finis, va avanti: 5 sessioni a settimana (4 forza + 1 corsa), poi passo a 6 a settimana (4 forza + 2 corsa), aggiungo una di corsa veloce ossia 3km a palla, mentre quella del fondo lungo aumento costantemente 5′ ogni sessione ed inoltre aumento anche le fermate. Mi fermo per fare 20 affondi e 15 burpees ogni 5′, Una serata di picco ho fatto quasi 400 burpees.
Mi faccio un fisico, mai avuto prima, le mie figlie mi dicevano: “Papà, hai i muscoli!”.
Finché non arriva un problema. Durante una sessione run in un parco (era gennaio e c’era la nebbia), mentre facevo trazioni alla sbarra + simulazione di scavalcare un muro, durante una discesa (con la sbarra intrisa di nebbia) scivolo e resto appeso con un braccio.
Per farla breve: borsite cuffia rotatori spalla dx con versamento.
Il mio medico di famiglia (specializzato in medicina dello sport), ed anche l’ecografo che mi ha fatto l’ecografia, entrambi mi dicono di fermarmi, però io da testa dura (contro ogni ragione) vado avanti con gli allenamenti.
La preparazione continua ed anche il Coach Marco De Finis mi dice che devo diminuire i carichi altrimenti peggioro la situazione della spalla.
Dall’esperienza della preparazione IronMan ho capito che nella corsa ho la “mia” distanza critica ed è 15Km, ossia che dopo i 15 km di corsa, mi iniziano a far male le ginocchia, ho cambiato alcune scarpe ma il risultato non è cambiato = dopo i 15Km: dolore.
Quindi pensando alle strategie di gara, avevo già messo in conto che qualche passaggio da un ostacolo all’altro lo avrei fatto camminando.
Ooooohhh, dimenticavo: i miei obiettivi per lo Spartan Beast sono/erano:
Primo: portare “pellaccia a casa”
Secondo: rientrare nelle 6h, nella categoria open il tempo massimo non c’è, ma sul sito internet di Spartan Race dicono che i più bravi (quelli che ci campano/vivono di corse mud) impiegano 3h, quindi fare il doppio di un professionista per me, è più che accettabile con la mia andatura turistica.
Il tempo passa ed ecco il 27/04/19 è arrivato.
27/04/19 sabato, sveglia ore 3:00 a.m. Spoltore (PE), notte fonda.
Colazione, vestizione, carico la mia Fiat Panda.
04:30 partenza. Da casa mia ad Orte sono circa 300Km (quindi circa 3h con andatura a codice della strada)
Si parte!
Vado da solo, moglie al lavoro e figlie a scuola, un compagno di palestra che si era iscritto ha rinunciato all’ultimo momento.
Il meteo, prevede variabile e mette “sia la nuvola che il sole” ma niente pioggia.
Viaggio tranquillo, metto un pò di musica che mi dia la carica. Nei vari cd che avevo in macchina non trovo il mio mantra di gara “E non hai visto ancora niente” di Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti, ad ogni modo ritrovo un CD del marchigiano Fabri Fibra, niente male.
Arrivo ad Orte: nebbia, ma si inizia a diradare. Qui è tutto un grande circo, bellissimo, adrenalina ammmmmille.
L’ATHLETE GUIDE suggeriva di arrivare 90 minuti (io sono arrivato circa 2h prima) della partenza della propria batteria, e la mia batteria era alle 09:45 (la prima della giornata).
Arrivo, parcheggio, selfie, giro di perlustrazione (nel frattempo i professionisti già si stavano scaldando), check-in REGISTRATION AREA
Nel mentre partono gli Elite (professionisti) e gli Age Group (semiprofessionisti)
EEEEEEcccooooooo 9.45 Categoria Open “Start”
Mi avvicino all’entrata e c’è già un primo ostacolo con controllo Chip.
Salto l’ostacolo e vado sulla linea di partenza, l’adrenalina a palla, 3 / 2 / 1 goooooo, si parte, inizio piano, corsa andatura turistica.
Dalla area di partenza, 200m si gira a destra e si entra nel bosco, si sale, mi superano molte persone ma tengo il mio passo, 21Km sono lunghi.
Si scollina ed ecco il primo ostacolo, Water Moats, Rolling Mud, Trenches, fango a tutta, l’acqua arriva fino al petto, mizzica, 3 volte si sale e si scende, ci si muove con difficoltà.
Si esce e si corre con il rumore dell’acqua/fango nelle scarpe.
Altri ostacoli: 4 muri consecutivi da 4feet, con tutto il corpo pieno di fango si scivola sempre.
Corsa
Over – Under – Through
Corsa: questa volta un bel pezzo. Bel paesaggio, campagne, ruscelli, passo dentro un cunicolo, ancora dentro il ruscello, filo spinato.
Monkey Bars, lo supero senza problemi e sono contentissimo, perché avevo paura del dolore alla spalla dx.
Si corre, compagna e dopo si sale ad Orte, bellissimo, centro storico, con la scritta non toccate “le mura”.
MultiRing, lo faccio tutto(quasi) e poi mi esplode la spalla destra ed all’ultimo appiglio, cado = 30 Burpees
Corsa, un bel tratto, supero diverse persone (chi era partito a razzo).
É quasi il sesto (6)Km ed arrivo il Tyrolean Traverse.
Vado (purtroppo non lo avevo mai fatto ne provato), da neofita, con la modalità “appeso”, praticamente alla fine, mentre stavo per suonare la campana con la mano sinistra e mi reggevo alla corda con la mano destra, mi cede e cado all’indietro da quasi 3metri di altezza mentre vado giù, metto per proteggermi la mano sinistra indietro.
Quindi tocca terra: prima la mano sinistra, poi la testa (sul retro zona nuca) e poi la schiena lato destro. Avverto subito un dolore fortissimo al polso sinistro che mi fa ricordare la frattura avuta da adolescente. Arriva un Marshall e mi chiede se deve chiamare la Croce Rossa e se mi voglio ritirare (dejavu). Il polso si gonfia. Sto una decina di minuti fermo e già pensavo a come tornare a casa con il polso in quel modo. Alla fine decido: Marshall = Continuo, “Non mi ritirerò MAI (cit. HH12HR Warrior Ethos )”.
Mi alzo, via si corre e canto tra me e me la canzone di Jovanotti “e non hai visto ancora niente, non hai visto ancora niente”.
Uno dopo l’atro mi snocciolo tutti i Km e gli ostacoli restanti (li dico come mi tornano in mente):
4 walls da 8 feet (3metri) erano il mio incubo pensavo di non riuscire invece li ho fatti tutti senza problemi (sono contento).
Inverted wall, Stairway to Sparta, Atlas Carry, Spartan Sled, Slip Wall, Frame Cargo, Dunk Wall, Herc Hoist, Slack Line, Sandbag Carry, Log Carry, Catene, Swim nel fiume, Fiume con filo spinato, Passo del Giaguaro nel fango sotto il filo spinato, fatti tutti in scioltezza.
Rope Climb, Spear Throw, Traverse Wall, Tyrolean Traverse, vari tipi di Multi-Rig = tutti con Burpees
Le gambe erano buone, negli ultimi 8/10Km, nelle varie salite e discese su e giù per Orte, fiumi, campagne, ruscelli, cunicoli, ho superato moltissime persone.
Me ecco, quello che conta la Finish Line è li davanti a me, si va ultimo salto “Fire Jump Bridges”, arrivato = 4h1/2circa sono contento
22Km 38Ostacoli Pluricontusioni = Spartan Beast
Medaglia, abbraccio con gli organizzatori, bellissimo.
Maglietta Finisher Beast.
Recupero i vestiti del cambio e doccia Spartan (fredda con il tubo dell’acqua). Dopo 20 minuti mi usciva ancora il fango da ovunque, avevo portato un asciugamano bianco = è diventato marrone fango (per fortuna avevo un asciugamano extra)
Vado alla Croce Rossa e mi faccio bendare il polso, ormai diventato una zampogna.
Torno alla macchina, selfie, mangio, si riparte.
Tornato a casa con:
- Medaglia
- Maglietta Finisher
e la “Soddisfazione di aver fatto una cosa TOSTA” (cit. Roberto Capriotti).
Se l’ho fatto io (normosportivo, non un atleta) lo può fare chiunque.
“E non hai visto ancora niente”
Grazie
Tutto merito di mia moglie.
p.s.
Poi sono andato al Pronto Soccorso: niente di rotto.
“Proverbium est: vincere, vincere quod sit paratus“: “vincere”, la vittoria deve essere preparata